simone72 Ha scritto:Non so quanto ci sia di vero in questa intervista, ma fa riflettere:
http://www.giornalettismo.com/archives/1...-anche-io/
In questo caso non ci trovo nulla di strano.
Se qualcuno ha peccato è stato qualcuno a monte dell'agente intervistato, che giustamente ha detto di far parte della truppa.
Come diceva Von Clausewitz:
" La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi "
L'agente non sa ne cosa ha in mente il politico e lo stato maggiore cioè la strategia, ne probabilmente quale sia la tattica globale dell'operazione sul campo. Riceve ed esegue ordini.
O ha sbagliato il politico (Berlusconi? Maroni?) oppure ha sbagliato la catena di comando. Sempre che di "sbaglio" involontario si sia trattato.
Ho parlato in termini militari perchè a mio avviso questa è guerra o guerriglia che chiamar si voglia.
Inoltre nessuno ne ha parlato più di tanto, ma subire un accerchiamento è uno degli errori più gravi in cui si possa incorrere. Almeno io ho sempre modestamente saputo così. E a Roma si lascia accerchiare e incendiare un mezzo dei Carabinieri? E se fossero morti i militari dentro?
Vi ricordate quando a Gaza fu forzato il blocco navale ad opera di comunistelli e no global? Ci fu una reazione durante le perquisizioni e qualche militare israeliano si trovò in dificoltà: immediatamente arrivarono le truppe speciali che non si fecero scrupoli e lasciarono per terra 6 (mi pare) manifestanti. Così si fa.